polpo di lana cardata in testa ad una donna con vestito rosso

Un polpo di lana cardata ci ha unite

 Quando creai il gruppo “Feltro ad ago-Italia“, una delle mie idee era quella di riuscire a creare dei progetti collettivi con altri amanti di questa tecnica.  E fu così che un polpo di lana cardata ci ha unite! Ora ti racconto.

Quest’anno lo desideravo ancora di più perché a giugno è  saltato il secondo raduno del nostro gruppo che doveva avvenire nel bucolico paesaggio cilentano. Un evento a cui tenevo tantissimo per “unire” e “saldare” la community.

Un momento di condivisione e partecipazione collettiva, all’interno di una community social, secondo me è importante. Se poi la community è finalizzata alla diffusione di una tecnica creativa, allora oserei dire che questo momento è obbligatorio. Vedersi, ascoltare ed interagire non sono solo verbi ma azioni indispensabili quando si punta alla formazione degli iscritti. Non parliamo di tutorial, live, sondaggi e oggetti in bella mostra cioè, non parliamo solo di questo perchè all’interno della community che gestisco, tutto questo esiste ma viene proposto a corollario della condivisione e delle esperienze.

“Come lasciarsi per l’estate portando nel cuore una bella esperienza formativa come se avessimo fatto il raduno?”

Mi chiedevo, poi è arrivato il nuovo tool di facebook ed ho trovato la risposta. Parlo delle “stanze”, sì una cosa che molti considereranno inutile e superflua ma come al solito, tutti gli strumenti possono essere utilizzati sfruttandone gli aspetti positivi. L’aspetto positivo e caratteristico di questo nuovo tool, era quello di potersi vedere e parlare. Facebook lo ha introdotto dopo il “boom di Zoom” (e scritta così potrebbe essere il titolo di una prossima hit dance) ed io che ho l’abitudine di smanettare e capire tutte le funzionalità digitali per vedere se e come utilizzarle, ho deciso di sperimentare queste “stanze” nel gruppo Feltro ad ago Italia per incontrarci virtualmente e realizzare insieme un progetto.

Ecco come è nato il primo progetto collettivo a distanza del gruppo “Feltro ad ago-Italia”.

Abbiamo lavorato per un mese, “incontrandoci” 5 volte e postando foto, idee, suggerimenti e work in progress tra un incontro e l’altro. Lavoravamo per creare una scultura. Un polpo di lana cardata, un bel “purpetiello verace”, sì sì, tengo a precisarlo che trattasi del polpo verace perché abbiamo rigorosamente realizzato una scultura con 2 fila di ventose per tentacolo e non 1 che per i più scientifici è l’ “octopus vulgaris”.

5 incontri dove ci siamo visti, abbiamo parlato e ci siamo conosciuti, perché con molte persone ci si conosceva esclusivamente con l’avatar della tastiera. Non è stato facile, lo ammetto, soprattutto per due motivi:

  1. Le persone “frequentano” poco i gruppi social come luogo di “socializzazione”. Li considerano piuttosto solo luoghi dove affacciarsi ogni tanto e sbirciare un po’ qua e un po’ là. Il primo obiettivo quindi era “creare un appuntamento”. Hai presente quelle persone che si incontrano per giocare a burraco oppure per fare l’uncinetto insieme? Ecco, io volevo quell’atmosfera!
  2. Le stanze erano uno strumento totalmente nuovo, introdotto da un paio di settimane e quindi avrei dovuto “abituare” le agugliatrici a questo nuova funzione di facebook… pffiù… è andata bene e anche se qualche volta ci siam trovate in stanze diverse della stessa “casa”, tutto ha sempre avuto lieto fine.

Il lavoro che avevo scelto era stato il frutto di un sondaggio creato prima in cui la maggior parte del gruppo desiderava realizzare un animale  Ho scelto il polpo per: la simmetria, la capacità di lavorare di fantasia e personalizzarlo.

In uno schema precalendarizzato, luglio nel nostro bel gruppetto è andato avanti così:

  • Organizzazione materiali
  • Template ed armatura
  • Progetto personalizzato
  • Tentacoli e ventose
  • Occhi e rifiniture

Il progetto era semplice ma non facile.

Proprio la simmetria lo rendeva complesso, inoltre parliamo di un purpetiello di circa 40 cm di diametro con 8 tentacoli e una sfilza infinita di ventose (che nel gruppo, le agugliatrici ancora ricordano). E’ stato bello vedere che come al solito, partendo dalla stessa base e dagli stessi templates, come le mani possano viaggiare arbitrariamente per creare ciò che si ha nella testa. Colori, stile, dettagli; ogni purpetiello assomigliava a mamma e papà suo). Un aspetto che fra tutti mi piace sia emerso, si riferisce alla complessità di realizzare una scultura con la tecnica del feltro ad ago perché in Italia, e ribadisco in Italia, questa lavorazione viene immaginata come “una lavorazione per bambini o per creare pupazzetti” , pensiero che nel mio piccolo, sto cercando di scardinare.

Risultato:

“un polpo in lana cardata ci ha unite!”

Anzi tanti purpetielli visto che molti  hanno invaso le bacheche a fine luglio, alcuni finiti in tempo, altri iniziati e finiti ad agosto. Sono molta  soddisfatta ed entusiasta per questo nostro primo lavoro collettivo.

Ce ne sarà un secondo? Può essere , anzi sicuramente ci sarà ma al momento non mi è dato svelare la faccenda.

Buon feltro ad ago a tutti!

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Anna Esposito
info@nearteneparte.net

Sono Anna, feltraia per amore ed educatrice per vocazione. Mi occupo di arte e artigianato tessile trasformando la lana cardata in oggetti per la casa ed accessori.

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