Trame d’autore 2017
Mostra di arazzi e fiber art “Tracciati urbani”
Palazzo Opesso – Chieri (TO)
Titolo: Spaccanapoli
Anno di realizzazione: 2017
Descrizione tecnica: Pannello realizzato con 7 strati di lana e 1 con prefeltri, infeltrito con la tecnica ad acqua con dettaglio centrale in feltro tridimensionale e con la tecnica di infeltrimento ad ago; inserti di linee, cucitie e ricamate. Ore di lavorazione: 52
Materiali: lana merinos in tops, lana bergschaf cardata, prefeltri in lana merinos, cotone
Dimensioni (altezza x base): 82 x 62 cm
Descrizione
Il pannello raffigura una delle più antiche e suggestive strade della città di Napoli, il Decumano inferiore, che insieme al Decumano superiore e a quello maggiore, rappresentava per i romani, il fulcro della vita economica e sociale della Domus. Viene chiamato “Spaccanapoli” , perchè vedendolo dall’alto, in qualsiasi luogo della città, si presenta come uno squarcio profondo che la attraversa da nord a sud, dividendola appunto con precisione quasi geometrica, attraversa il cuore di Napoli e si perde a vista d’occhio nella conurbazione dei grattacieli del Centro Direzionale.
Sono partita dal tracciato urbano più caratteristico della città di Napoli, rappresentato con uno squarcio nero nel pannello che invita a convergere l’occhio verso la parte “moderna della città”, la più brutta, rappresentata come un aggregato archittettonico grigio-nero, dove i colori si perdono per lasciare il posto a delle linee nere che si contrappongono totalmente ai colori delle architetture sottostanti. Il lavoro è visibilmente “scomponibile” :
– in 2 porzioni laterali attraverso la spaccatura centrale che sembra implodere
– in 3 segmenti orizzontali in cui troviamo un mostro moderno, le architetture di periferia degli anni 70-80 e la città storica
– in molteplici pezzi, attraverso molteplici linee diagonali e verticali
Per questo lavoro, mi sono ispirata ai dipinti metafisici di De Chirico dove le linee e la prospettiva, sono messi in primo piano per creare atmosfere surreali. Ho voluto realizzare una “fotografia surreale” e silenziosa della città, che vive esclusivamente attraverso linee e campiture piatte, dove la storia, è raccontata solo dai colori.
Rosso per rappresentare le linee e i tracciati dei palazzi e per le campiture degli edifici storici e religiosi; rosso come segno di fuoco e di potere. Questi sono presenti in tutta l’opera perchè sono gli unici elementi trasversali alla vita della città che si inseriscono in qualsiasi contesto socio-urbano
Giallo per le linee verticali che separano gli edifici; giallo come colore dell’energia vitale
Viola qui utilizzato unicamente come campitura dei tetti degli edifici religiosi; viola come colore che si avvicina al divino.
Verde scuro e chiaro per le campiture degli edifici di periferia, quelli ammassati uno sull’altro, quelli senza storia ma dove può ripartire senz’altro una speranza.
Nero e grigio per le linee prospettiche, gli orizzonti, i portoni e le finestre come apparirebbero viste in pieno giorno, nero per l’aggregato informe del Centro Direzionale, antitesi dei tracciati urbani storici della città.
Sto riorganizzando lo shop online quindi ti comunico che trovi tutto è in allestimento. Un pò di pazienza e a breve caricherò tutto. Grazie Ignora
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