È tempo di regalare feltromagie di NearteNeparte, 2° tappa

Eccomi arrivata alla seconda tappa del progetto dedicato ad Antonio (se vuoi leggere la prima tappa, clicca qui) per regalare il mio tempo a chi ne ha bisogno e vedere, come le mani, realizzano magie! Questo mese sono andata nella Scuola Media Statale Caporale di Acerra ed ho conosciuto 24 vivacissimi ragazzini.

L’obiettivo era di far lavorare i ragazzini con le mani per scoprire cosa vuol dire “riuscire a creare bellezza” ma facciamo un passo indietro.
Ho letto di recente alcuni articoli che riportavano dell’aumento dell’uso del cellulare da parte di alcune fasce d’età come quella della preadolescenza e da questo ne deriva un aumento di aggressività, la diminuzione di concentrazione e la difficoltà di relazionarsi dal vero. Mi sembrava un ottimo spunto per poter fare avvenire la feltromagia, così dopo la call, ho trovato un’insegnante Rosa Anatriello, disposta a provare…sai com’è, si è sempre un pò scettici alle magie oggi 🙂 ma Rosa ci ha creduto da subito.

Arrivo in classe e dopo le presentazioni reciproche, ho chiesto ai ragazzi chi usasse il cell per 3 ore al giorno…nessuna risposta, “chi lo usa per 5 ore al giorno?“….niente, silenzio assoluto….“chi lo usa tanto che perde il conto delle ore?” Ecco un’aola di mani alzate! Credo che la reazione sarebbe stata la stessa in qualsiasi altra classe, scuola, città e paese. Sì, questa cosa fa pensare e anche seriamente a questo che ormai è un dato di fatto, ebbene io non avevo la presunzione di affrontare questo tema con i ragazzi e come ho scritto all’inizio, volevo solo regalare ai ragazzi un’esperienza che fosse completamente antitetica rispetto alle logiche di comunicazione digitali .

Il lavoro è iniziato e ho dato loro 3 regole:
1) il lavoro non è finalizzato a nessun giudizio di ordine scolastico e ciascuno doveva realizzare un’opera tessile in completa autonomia. La riuscita del lavoro sarebbe dipesa esclusivamente dalla loro volontà e capacità di collaborazione…era un lavoro a coppie
2) amo la vivacità ma ancor di più l’educazione, quindi, ciascuno doveva sentirsi libero di esprimere i proprio pensieri nel pieno rispetto dell’altro, anche io avrei rispettato il loro
3) il lavoro prevedeva 3 pause obbligate, nel senso che ad un certo punto io annunciavo la pausa e loro, obbligatoriamente dovevano interrompere ciò che stavano facendo per andare in pausa (hanno scelto all’unanimità di saltare 1 pausa per vedere la fine del lavoro)

Il lavoro era diviso in 3 fasi:
A- lavorare sull’ascolto e sulla comunicazione
B- progettare il mini tessile
C- realizzarlo
Nella prima fase, ho invitato i ragazzi a riposizionarsi nei banchi, scegliersi e magari lavorare con quella persona con cui avevano più difficoltà a parlare o la più timida; raccontarsi reciprocamente  cosa fossero per loro i sentimenti della solitudine e della tristezza e come ciascuno li affontava nel quotidiano.

Da questo intenso lavoro di ascolto (in cui non credevo, ma molti ragazzini, hanno accettato il mio suggerimento di lavorare non con l’amico o l’amioca del cuore ma con qualcun altro da conoscere), “ho trasformato” tutti in supereroi con il superpotere di eliminare la tristezza nella vita delle persone per poco tempo, attraverso una formula magica impressa su tessuto!

A coppie hanno progettato la loro “mappa con formula magica”, immaginando, simboli, colori, linee etc…

Sempre a coppie hanno realizzato i loro minitessili…ops…altra difficoltà: non è così facile riprodurre il disegno con la lana!...Ricordate il discorso sull’autonomia?! Ecco: trovate una soluzione comune!

1- Sfioccare e stendere la lana per aumentare la capacità di concentrzione
2- Massaggiare ed infeltrire per ritrovare la capacità di ascolto e osservazione
3- Rullare per liberarsi dallo stress
4- Osservare il lavoro per sviluppare la capacità critica e di problem solving
5- Godere della bellezza che si è creati!

 Gira e gira…la feltromagia è avvenuta! 12 minitessili diversi fra loro e con delle interessanti soluzioni stilistiche e cromatiche, unico neo per molti: i buchi fra l’unione di 2 colori, not problem avviene anche nella realtà quando 2 persone si incontrano, bisogna  trovare delle “sovrapposizioni” reciproche per unirsi e comunicare ma a tutto c’è rimedio!

Ultimo giro di considerazioni per chiudere l’attività e lì mi arriva la gioia nel cuore :”io sinceramente sono felice perchè non credevo di poter fare questo lavoro con lei, non ci parlavamo da tempo e per come era in cazzata con me, credevo non ci saremmo più parlati!”
Grazie ragazzi, grazie Rosa Anatriello, grazie alla Dirigente di questa scuola



SPEGNI Il CELLULARE E METTITI IN ASCOLTO DEI RAGAZZI, TROVA IL MODO DI CREARE INSIEME BELLEZZA ATTRAVERSO DEI PROCESSI MANUALI E L’ARTE!
Guarda qui il video del lavoro

Se ti piacerebbe avere in regalo il mio tempo per fare feltromagie, scrivimi e ne parliamo info@nearteneparte.net

 

Anna Esposito
info@nearteneparte.net

Sono Anna, feltraia per amore ed educatrice per vocazione. Mi occupo di arte e artigianato tessile trasformando la lana cardata in oggetti per la casa ed accessori.

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