20 Apr Dipingere con la lana cardata ispirandosi a Van Gogh
Ti racconto tutti i retroscena del mio progetto “Dipingere con la lana” che si è concluso il 3 aprile 2020. il progetto è durato 30 giorni , ho usato lana cardata per dipingere ed era ispirato a Van Gogh.
Qui puoi vedere il video finale del progetto
Questo progetto, lo avevo in mente da molto tempo.
Volevo creare un percorso che facesse capire a chiunque cosa volesse dire “usare la lana cardata per dipingere”. Non un percorso di formazione ma una sorta di occhio esterno su un mio percorso studio per percepire le potenzialità pittoriche della lana.
La lana cardata, può trasformarsi in ciò che si vuole. Può essere: scolpita, plasmata, tinta, attorcigliata, infeltrita o usata pura per dipingere. “Dipingere con la lana cardata ma in che modo?” – Mi chiedevo-
Guardando i dipinti nella storia dell’arte, si notano i tantissimi stili e tecniche che si sono susseguite nel tempo. I pigmenti utilizzati, le pennellate o altri strumenti, la luce, il tipo di tela, l’occhio del pittore e anche il contesto storico, tutte cose che fanno la differenza tra un dipinto ed un altro, tra uno stile ed un altro. “Anche con la lana sarà così? “. – Mi sono chiesta.
“E’ possibile creare stili differenti con la lana? E se non ottenessi lo stesso risultato? Cosa serve per creare un quadro di lana? Sono capace di simulare una particolare pennellata? Qual è il confine tra la conoscenza dei colori e quello delle fibre?”
Così da queste e da altre domande, è nata la mia sfida, ricreare 30 dipinti di lana cardata in 30 giorni. Una sfida che ho voluto condividere con chi mi segue. Un progetto che attraverso lo studio di artisti e stili pittorici, potesse darmi delle risposte alle domande che mi sono posta.
Dipingere con lana quindi è un progetto che intendo portare avanti nel tempo e non si conclude con i dipinti conclusi il 3 aprile. Quello che si è concluso è stato il primo percorso di studio e sperimentazione ispirato alla pittura di Van Gogh. A questo seguiranno altri, ispirati ad altri artisti.
Ora però voglio condividere con te il mio lavoro e lo faccio rispondendo a delle domande, per semplificarti la lettura
Perché hai iniziato da Van Gogh?
Anzitutto volevo iniziare dagli impressionisti, la loro pittura “polverosa”, il loro modo di percepire la luce, il dipinto all’aperto, erano tutte cose che mi affascinavano. Ho pensato che per iniziare mi ci voleva un artista davvero speciale e “popolare”, di quelli che segnano un passaggio tra un mondo e l’altro ma soprattutto di quelli con uno stile molto riconoscibile. Doveva però essere affine anche alla mia adorata lana. Allora son andata nella mia minilibreria dedicata all’arte e agli artisti, mi son rivolta alla sezione ‘800, ho chiuso gli occhi e ho scelto! Quando ho pescato lui, ero felice perché già l’anno scorso, iniziai un progetto ispirato a Van Gogh che portai alla fiera di Abilmente ma non andò a buon fine. Stavolta i tempi erano più che maturi. Qui te lo spiego in video
Come hai strutturato il lavoro?
Ho scelto un obiettivo “a tempo” per gestire il lavoro con costanza altrimenti mi sarei dispersa. L’obiettivo era: 30 dipinti in 30 giorni, in pratica una sfida nella sfida ma era l’unico modo per produrre ed arrivare a capire realmente cosa potessi fare con la lana. L’obiettivo non era ricopiare 30 dipinti di Van Gogh ma riprodurre 30 dipinti ispirati alla tecnica pittorica di questo artista e capire come farlo con la lana ed altre fibre.
Prima di iniziare il lavoro vero e proprio di pittura, ho letto e riletto le biografie di Van Gogh e fatto una lunga ricerca sul suo percorso artistico. Il tema dei miei dipinti doveva essere ispirato ai suoi vasi e ai suoi fiori. Ho raccolto tutti i suoi dipinti che avevano questo tema e man mano selezionavo quelli che volevo dipingere.
Ho scelto il formato 20 x 30 e i suoi sottomultipli per poterli gestire bene in un giorno e non perdere il ritmo di lavoro. Per realizzare alcuni dipinti è stata necessaria una giornata intera di lavoro e in altri casi mezza. Li fotografavo, riprendevo una parte del lavoro e ogni giorno ho postato dei mini video di 1 minuto sui miei canali social per raccontare il dipinto del giorno abbinando qualche curiosità tecnica o inerente il mondo di Van Gogh. Ho creato un hastag sul mio canale instagram per seguire tutto il percorso #dipingereconlalana
Sei riuscita a completare il lavoro in 30 giorni?
Sì, ci sono riuscita ma in realtà non ce l’avrei mai fatta se non avessi programmato il metodo di lavoro anche perché l’obiettivo principale era quello di capire il “comportamento” della lana utilizzata. Mi serviva anche del tempo per annotare i dettagli, fotografare i particolari, appuntare dei passaggi, non solo dipingere. In realtà, il progetto si è accavallato con il periodo di lockdown e quarantena da Covid-19 quindi posso senz’altro aggiungere che grazie a questo progetto, ho sentito meno il peso delle paure e dell’isolamento. Diciamo che stavolta la feltromagia l’ho fatta su me stessa ed ha funzionato bene!
Le cose che ho imparato durante questo percorso studio son davvero tante
In questa prima parte di dipingere con la lana cardata mi ha dato spunti interessanti. Da come ottenere degli effetti stendendo la lana a come realizzare ombreggiature. Sono soprattutto entrata nel mondo e nel cuore di Van Gogh e molte volte, ho cercato di vedere il mondo come lo vedeva lui.
Ho capito il senso delle sue pennellate, della sua necessità di usare i colori primari e della sua smania di dipingere. Ho imparato ad usare la lana come pigmenti e a stenderla pensando di colorarmi le dita. Davvero tante cose, ma di questo argomento e delle curiosità tecniche te ne parlerò nel prossimo articolo.
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Posted at 16:44h, 01 Maggio[…] La prima parte dell’articolo invece la puoi leggere qui […]