Mi occupo di arte e artigianato tessile trasformando la lana cardata in oggetti per la casa ed accessori.
Immagino un’economia che rispetti e sfrutti le risorse naturali del territorio per valorizzarle, dove tutto avviene lentamente, senza l’ansia della velocità. Mi piace immaginare una comunità che mentre lavora, si ferma a giocare con un bambino, fa un passo indietro per dare precedenza a chi è più bisognoso e che sappia condividere i saperi.
Desidero un processo produttivo fondato sulle persone e sulla loro capacità creativa, dove la fantasia è la risorsa più importante per creare bellezza e per costruire mondi moderni, partendo dalle tradizioni. Immagino persone innamorate del proprio territorio, soddisfatte della loro vita, che ogni giorno costruiscono i propri sogni e ogni tanto le trovi sdraiate a terra per guardare le nuvole o scoprire dove si trova Cassiopea.
Sono diventata feltraia per contribuire alla riattivazione della filiera lanifera italiana che sta scomparendo e quando ho conosciuto questo materiale, mi son ritrovata fra le mani qualcosa di stupefacente. Se chiedi a qualcuno di descriverti la lana , ti dirà di sicuro che è morbida e calda, ma in realtà è molto di più: è magia!
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