Ho scelto di lavorare la lana cardata o lana fiaba, come mi piace chiamarla perchè è un materiale naturale disponibile da millenni. Voglio contribuire, con il mio lavoro, a riattivare la filiera della lana italiana inoltre posso creare miscele con tessuti, fibre e altri materiali, si trasforma in ciò che voglio e “infeltrire” è decisamente un’ arteterapia.
Ho intrapreso un interessante viaggio tra fibre, pecore, arte ed artigianato che son sicura lasceranno anche te incantata. Voglio diffondere la cultura della lana italiana e del Made in Italy , una risorsa naturale importantissima.
La lana è una risorsa disponibile da quando l’uomo e le pecore hanno iniziato a convivere, è il vello delle pecore e tantissime fanno parte del nostro territorio. Lavorare la lana cardata vuol dire trasformarla in feltro e plasmarla in tanti modi.
La lana cardata può diventare: una scultura, un arazzo, un dipinto, una bambola, una sciarpa, una poltrona, un tappeto, una collana e tante altre cose ancora
Se ci pensi, oggi è difficile trovare una materia che è tutte queste cose insieme. Credo che tutti debbano avere l’occasione di lavorare la lana cardata perché trasformarla con le proprie mani è proprio una magia che migliora l’autostima e rende felici.
Questo è un progetto di volontario che ho iniziato a marzo del 2018 in seguito alla scomparsa di Antonio, il mio caro fratello gemello Down che, nel corso degli ultimi anni, era diventato il mio assistente.
Una volta al mese regalo un laboratorio di feltro ad ago o ad acqua ad un gruppo di persone che vive in condizioni di disagio. Voglio regalare loro il mio tempo e condividere la felicità che si prova a fare feltromagie.